Hans Holbein - Gli Ambasciatori

sabato 14 marzo 2015

La Verità

Con l'evoluzione geopolitica delle questioni mediorientali e del NordAfrica è più che mai scontro di civiltà con l'Europa sulle conseguenze del ruolo della Religione nello Stato.Infatti in base al trattamento della categoria di Verità (che evidentemente la religione tratta in modo diverso dallo stato laico),ne consegue una società Teocratica o  Democratica ,che nel vivere sociale si traduce in comportamenti dettati dall'eteronomia oppure dall'autonomia .
In questo contesto qualche giorno fa nell' aula Magna di Via Verdi,Paolo Flores d'Arcais nella Lectio Magistralis che tenne  sulla Laicità espresse fra gli altri, un passaggio che mi fu particolarmente fecondo.Sulla faccenda Charlie Hebdo si sono espresse tante voci,tra le quali quella che suggerisce che se la siano cercata.Ci sono limiti.Questioni da non toccare,da non offendere.In particolare la religione non andrebbe offesa.Un pò sul tenore della risposta del Papa in merito al  pugno da dare a chi ci offende la mamma.....Ora dice Flores d'Arcais:viene qui messa in campo nientemeno che la Sensibilità.La ferita è decisa dall'altrui sensibilità.Ma può la laicità trovare questo sentimento a sbarrare la via?O non piuttosto onore e onere della laicità è di "saperci fare" con l'offesa? Nella laicità (Esercizio della laicità nel perseuimento della  democrazia) ,cioè deve venire dialettizzato anche il peso dell'offesa ricevuta ed arrecata.
 C'è in una prassi della Democrazia sostenuta dall'applicazione della Laicità,una forza proprio là dove essa parrebbe esprimere debolezza.Forse il fastidio che ci dà la politica dell'accoglimento è dovuto al fatto che non abbiamo chiaro e non pratichiamo a sufficienza la pratica dell'auto-nomos come cittadinanza.Spesso interpretiamo il concetto di cittadinanza come la possibilità di protestare,andando ad alimentare le legioni delle "vittime".Diritti,dimenticando la pratica dei doveri,che ci dà la forza per avere diritti ,come conseguenza.Se avessimo questa coscienza forse accoglieremmo gli altri per aprire anche loro a questa dimensione.E forse non c'è interesse che noi sviluppiamo questa consapevolezza.Ne potrebbero derivare conseguenze amare per il divide et impera che ci viene ammannito quotidianamente.
 Gustavo Zagrebelsky in Contro l'Etica della Verità  ad un certo punto si imbatte in questa  sublime figura di Dio :"Una parola ha detto l'Eterno,due ne ho udite"(Salmo 62,12).....La pretesa dell'uomo di ostentare una verità sostituendo la propria unica verità a quella duplice sussurrata da Dio, può apparire persino blasfema ,e l'obbedienza passiva che ad essa viene prestata,addirittura idolatra." op.cit.pag 65.