Ed ecco :il rumore dei motori farsi spasmodico .Il rombo ,qui
attutito, fuori deve essere tremendo .Dai! non potete mollare adesso!
Dai! bisogna alzarsi! Veloce! Più veloce! Ecco, stiamo sollevandoci
Leggerezza, leggeri sbalzi nel vuoto d'aria ,e poi su!
Cerchiamo
di stabilizzarci... e una volta su non è finita ; capita la turbolenza.
E allora è la volta del sorriso dello Stewart ,cercato spasmodicamente
,e la consapevolezza che in aria in mare o nel quotidiano la turbolenza
va attraversata; non ti ci puoi fermare dentro. Allora il pensiero umano
ha inventato trucchi ingegnosi come l'assenza di memoria e desiderio, o
il concentrarsi sul respiro durante la turbolenza per sentirne di meno
la pressione,
Sono ancestrali ricordi corporei che si impongono
,ancora nel corpo, e che furono traumi :la nascita? forse le prime
sensazioni di caduta ?un maldestro modo di sostenere il corpo della
neonata? l'odio materno verso questa prima nata femmina non
sufficientemente elaborato? la neonata non fu allattata ;era pigra, si
addormentava ..???...
Minacce per la vita stessa: contenitore
senza scelta o alternative possibili, che è custode della vita e può
virare verso la morte. La dipendenza totale del neonato .Il corpo
proprio e la sottile barriera tra dentro e fuori: quel finestrino, buco.
I buchi del corpo :gli organi, dentro. La superficie liscia esterna che
si adatta al fuori :la pelle.
Essere un organo interno,
percepire il fuori e non potervi accedere se non a prezzo della propria
sopravvivenza.Gli organi interni hanno un intelligenza.?. Soffrono,
temono il pericolo ,stanno bene, si sentono al sicuro, sentono la
qualità dell' holding?. .Angoscia dell'"essere un corpo". Maitrise
nell'"avere" un corpo. Distanza necessaria ."Essere" un corpo è la
follia.
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