Hans Holbein - Gli Ambasciatori

sabato 10 febbraio 2018

CONFINI E IDENTITA' Bordighera 20/01/18- BROGLIACCIO

Io è un altro.(A.Rimbaud)

                           BROGLIACCIO dell'incontro di Bordighera 20/01/18

Temi divisivi su fondo di incertezza,sia nel presente,sia sul futuro:(Bauman e Morin), di un uomo,quello della società attuale capitalistica,la cui psiche è improntata al narcinismo .
 Jappe società autofagica …….Il lungo capitolo su 'narcisismo e capitalismo' è uno dei nodi del libro. In questo capitolo jappe rivisita le vecchie discussioni su psicoanalisi e rivoluzione (Eric Fromm e Herbert Marcuse), o ancora la repressione e la sublimazione. In molti luoghi Freud e Scott Lasch sono chiamati come rinforzo per spiegare le forze del narcisismo contemporaneo.
In sostanza, l'idea e ' che l'inconscio e ' cambiato molto dall'epoca di Freud. Le sue forme attuali sono una conseguenza dei cambiamenti intervenuti nelle altre sfere della vita, in particolare il passaggio all'economia liberale. Il liberalismo consiste nell'abolizione di tutto ciò che limita, a partire dall'infanzia, gli impulsi e le passioni spontanee dell'essere umano. Imparare a padroneggiare le sue passioni e ad accettare i limiti, questo è il prezzo da pagare per l'ingresso in una vita civile.
Il libro è quindi una critica di alcuni aspetti della soggettività contemporanea che cerca di evidenziare il legame con le strutture fondamentali del capitalismo. E ' quindi un lungo commento sui cambiamenti di grande portata che contribuiscono all'avvento di una nuova economia psichica. Un altro tipo di "uomo" sta nascendo, l'uomo della società mercantile, dotato di una psiche completamente inedita che immerge in una crisi irreversibile l'immagine che avevamo del soggetto moderno……

Come dunque si puo' pensare il cambiamento ,cioè l’assumere nell’identità nuove identificazioni. Più mediante metamorfosi dice Morin,che rivoluzioni, o traumi.
E soprattutto,sarà possibile?
Ci sono dei fattori di rischio al processo di metamorfosi guidato dal pensiero complesso (che si estende dai fatti alle relazioni ,interazioni, retroazioni) come lo auspica Morin:uno di questi,molto potente è l’impoverimento della classe media.

La contrapposizione tra psicologia individuale e psicologia sociale o delle masse ,contrapposizione che a prima vista può sembrarci molto importante, perde a una considerazione più attenta ,gran parte della sua rigidità. La psicologia individuale verte sull'uomo singolo e mira a scoprire attraverso quali modalità egli persegue il soddisfacimento dei propri moti pulsionali .Eppure solo raramente In determinate condizioni eccezionali la psicologia individuale riesce a prescindere dalle relazioni di tale singolo con altri individui .Nella vita psichica del singolo l'altro è regolarmente presente come modello, come oggetto ,come soccorritore ,come nemico .E pertanto in questa accezione più ampia la psicologia individuale e’ al tempo stesso fin dall'inizio psicologia sociale. SF 9.Psicologia delle masse.261.

Vivere in città significa vivere insieme ,insieme con degli stranieri.Non smetteremo mai di essere stranieri .Resteremo tali e non interessati a interagire. Ma proprio perché vicini l'uno all'altro destinati ad arricchirsi reciprocamente... È proprio perché vengono tracciati i confini che improvvisamente emergono le differenze…e quindi andiamo in cerca di differenze proprio per legittimare i confini… perché questa ossessione di tracciare confini?...Bauman Fiducia e Paura nella città.65/67

Lei non è del Castello. Lei non è del villaggio. Lei non è nulla ;purtroppo ,però, anche lei è qualcosa:un forestiero, uno di troppo e che è sempre tra i piedi.
Franz Kafka,Il Castello
L'isolamento sociale non è più possibile. Non si può più restare separati dalla società ….I vecchi meccanismi di fuga sono crollati ,e un uomo non può più venire a patti con un mondo in cui L'ebreo non può essere un essere umano ,ne’ sgomitando come un parvenu, ne’ respingendo volontariamente i suoi doni come un Paria. Tanto il realismo del primo quanto l'idealismo del secondo sono oggi utopici C'è comunque una terza via quella che suggeriva Kafka in cui un uomo può rinunciare a tutte le rivendicazioni di libertà e inviolabilità individuale accontentandosi di tentare di condurre una vita semplice e decente .Ma come indica lo stesso Kafka,questo è impossibile all'interno della società contemporanea. Laddove al l'individuo potrebbe essere ancora concesso fare carriera Infatti ,questi non ha più forza a sufficienza per soddisfare le istanze fondamentali di una vita umana. L'uomo di buona volontà e’ condotto oggi all'isolamento,come L'ebreo straniero nel castello.E’smarrito o muore per sfinimento .Perché è solamente all'interno di un popolo che un essere umano può vivere come un uomo tra gli uomini senza sfinirsi .Ed è solamente quando un popolo vive e opera insieme agli altri popoli che può contribuire allo stabilirsi di una umanità che si condiziona e si controlla reciprocamente sulla terra .Anna Harendt L'Ebreo come paria.60
Nessuno tollera una vicinanza troppo intima dell'altro .Quasi ogni stretto rapporto emotivo sufficientemente durevole tra due persone contiene un fondo di sentimenti di avversione di ostilità che rimane impercettibile .Solo in virtù della rimozione .Una compagnia di porcospini in una fredda giornata d'inverno si strinsero vicini vicini per proteggersi col calore reciproco, dal rimanere assiderati .Ben presto però sentirono le spine reciproche, il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro .Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porto di nuovo a stare insieme si ripetè quell'altro malanno di modo che venivano sballottati avanti indietro fra due mali finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca che rappresentava per loro la migliore posizione .SF:op cit.290

Trovare una com-prensione reciproca (in senso stretto "prendere" l'uno con l'altro )  e nel far emergere così un raddoppiamento di registri che sono da considerare delle risorse da sfruttare.... sviluppare un intelligenza che transita dall'una all'altra lingua... e pertanto nel promuovere una riflessività tra le due il    che consentirà quindi di passare dal punto di vista sterile   dell'identità "la mia lingua la mia stirpe la mia razza"  a quello della fecondità secondo quello che l'una o l'altra lingua riescono a dire meglio,a proposito dell'esistenza o del luogo che occupano. In mancanza di queste pazienti rielaborazioni che avvengono a partire dalle lingue....F.Julien ponte delle scimmie 46
“Non sappiamo come andrà a finire”.quest’estate lo sentii sempre dire in uk

…..C'era in lui un disprezzo profondo per l'abitudine, diffusissima nel Levante ,di pretendere di accomodare le suscettibilità e le appartenenze razziali o religiose .Quella abitudine che si esprime per esempio sussurrando agli invitati Attenzione il tale è ebreo ,il tale e’ Cristiano ,il tale e’ musulmano… Così gli uni e gli altri si sforzano di censurare le espressioni abituali, quelle che si dicono quando si è “tra noi” e si limitano a tirare fuori mielosità banali che vogliono riflettere il rispetto che uno ha per l'altro e che in realtà non riflettono che il disprezzo e il distacco come se si appartenesse a differenti specie,Amin Maalouf.Scali del levante 120

Il multiculturalismo così come si viene a definire nell'Europa del Nord a partire dagli anni novanta del secolo scorso: Come ha potuto la sinistra finire impigliata in un pensiero di destra??   “Micro Mega 54 non è facile spiegare perché la sinistra abbia perso di vista il proprio Orizzonte universalista e si sia rifugiata in posizioni multiculturaliste”…La “Sensibilità” “MMega 76 Uno Stato laico è invece esattamente quello stato in cui ciascuno ha diritto a criticare ,anche se la critica risulta offesa per chi la riceve .Troppi sono portati a vivere le critiche nei loro confronti come offese e le loro verso altri come il più sacrosanto e ovvio esercizio. Insomma Sempre più tendiamo a rinunciare alla laicità e a scambiarla con il pluralismo delle fedi ,mentre La pluralità delle fedi va garantita ma attraverso uno Stato laico che garantisca a tutti il diritto di critica .Anche se questa critica risulta offensiva per chi la riceve…”,v. anche Sassoon pag 33,34 “…Per cui tanto vale agire secondo le proprie convinzioni senza adattamenti che rischiano di diventare ,quelli si ,ambigui”.

Al punto che  Zizek deve imporsi con tutta la sua credibilità per im-pro-porre alcuni punti che debbano acquisire un valore centrale per tutti come unica possibilità di una convivenza possibile 120-121 .anche MMega 56 “Affinché i diritti universali che noi abbiamo conquistato a caro prezzo vengono estesi a chi arriva nei nostri paesi e non invece messi in discussione .Perché questa è la posta in gioco .Perdere le più importanti conquiste dell'illuminismo In nome del rispetto dell'Autonomia delle singole culture ;una follia…”Sassoon consiglia prudenza sull’ipotesi della supremazia europea!valori illuministi! 43


La preoccupazione è generale:da sinistra si lamenta il fallimento dello Stato Sociale e si auspica un suo sviluppo secondo gli attuali nuovi bisogni (sostegno del lavoro accompaganamento nel periodo di nuovo lavoro,formazione professionale continua,riqualificazione lavoratori espulsi dal mercato…) e da destra il fallimento dello Stato Nazione con conseguente irrigidimento sul tema delle identità,delle  frontiere ,il sovranismo in un mondo ormai troppo interconnesso… ecc..

"a monte di questa tendenza sta un fraintendimento del l'idea di identità che viene concepita come qualcosa di statico e retrospettivo nostalgico dimenticando che ogni identità storica degna di memoria è stata caratterizzata si dalla coltivazione di quanto ereditato ma in vista dell' assimilazione e conquista del buono altrui .Un'identità non si ha; un'identità si diventa alimentandola, difendendola ,costruendola"...”il punto è che non siamo piu definiti da una sola identità,da un solo aspetto della nostra esistenza-“nato in padania,nero,musulmano e leghista”.

Ma allora è opportuno rinforzare  una identità Nazionale o piuttosto privilegiare l'idea cosmopolita che ha portato a sognare gli Stati Uniti d'Europa aldilà dei confini degli stati Nazione ?se l'identità soggettiva per Freud è un continuo processo di identità/ identificazione ,l'identità nazionale può essere concepita nello stesso modo o non deve  piuttosto fondarsi su un nucleo diciamo su un ideale dell'io che sia comune per tutti e a partire dal quale si dia la nazione?

E’ certo che bisogna articolare e dialettizzare sia l’idea che vada preservata una ipotetica mitica identità del tipo “sangue e suolo”, ben visibile dietro al concetto di “Comunità”,tanto in voga quanto ambiguo, ,sia il trend che porta ,da sinistra ,a vedere come superato il bisogno di riconoscersi in una identità diciamo nazionale,
 La globalizzazione (delocalizzazione e tecnologia,robotica), porta con sé in modo strutturale le disuguaglianze sociali e la mancanza di lavoro (fino a quando continuerà ad esserci il lavoro??) , le quali danno origine a rivendicazioni difensive identitarie.
Cioè la tendenza del mercato capitalistico a omogeneizzare a livellare e ridurre le differenze ,per piazzare  prodotti standard, “ di serie” a livello globale, genera parallelamente immigrazione e rivendicazioni identitarie,e per fortuna,in questo caso. Pensiamo per fare un esempio chiaro a noi italiani,all’omogeneizzazione del prodotto “cibo” a livello globale con conseguente sparizione delle specificità locali. Qui,una difesa dell’identità fondata sulle sagre degli arrosticini è retorica e non ci crede più nessuno anche se serve a far passare i contenuti tipici di ”Sangue e suolo”che parlano alle pance . Certo però che il ricorso all’identità può essere usato per organizzare le pressioni alle multinazionali che devono assumere una prospettiva  diversa e puntare a salvaguardare  l’identità dei territori in un ottica di rispetto dei beni comuni.(v. le sementi).

E qui ci è chiara allora la visione di Morin: Crescita e decrescita ciò che deve crescere è un'economia ecologica ta ciò che deve decrescere è un'economia della frivolezza dell'inutilità con il consumismo delle classi medie....70  Quando penso all'Europa sono per una federazione Europea ma sono anche per un rispetto dell'Autonomia delle Nazioni le nazioni devono sacrificare alcuni poteri per interessi comuni e tuttavia devono conservare poteri abbastanza grandi Dunque mondializzare,, ma anche territorializzare regionalizzazione localizzazione .C'è molta vitalità nei territori molti artigianati che possono rinascere o continuare a svilupparsi molte potenzialità che si possono concretizzare…..
Così  D:Sassoon,l’eminente Storico Inglese :”37. sui Somewhere e gli Anywhere 

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