Hans Holbein - Gli Ambasciatori

martedì 28 agosto 2012

Viaggio a Est:Ricordo di Anna Maria Accerboni


 Percorrere Trieste senza poter incontrare Anna Maria Accerboni e parlare con lei,è stata una delle nuances tristi di questo viaggio a est,  confine così affascinante e tragico della nostra Storia.
L'immagine di Trieste "mitica"come la definisce Michel David,unico Porto dell'Impero ,città unica per il ruolo economico e culturale che seppe ritagliarsi,si completa con quella di  Trieste delusa dopo il 1918,poi nuovamente occupata e profanata dall'esistenza di uno dei quattro campi di concentramento presenti in territoriio italiano:la Risiera di San Sabba.Fino alla città di oggi,così bella ma marginale nella realtà nazionale,senza entroterra,con il porto spento?!?le imponenti Pescherie trasformate in contenitore culturale...E a Trieste mi piaceva  pensare agli uomini dei quali ho cercato qualche traccia:la libreria di Saba,il Caffè San Marco,il Museo,la Biblioteca di piazza Hortis,le vie cantate dal poeta,la casa di vacanza di Svevo ad Opicina,i luoghi domestici o di lavoro di Joyce ..a Weiss e ai suoi pazienti e ai viaggi a Vienna da Freud...al loro muoversi e operare in quella città e per quella città.


Nel luglio del 2004 in preparazione di un intervento che dovevo portare a Milano ad una giornata di studio su Lou Andreas Salomè,   ebbi questa conversazione telefonica con Anna Maria Accerboni Storica della Psicanalisi,una delle autrici del testo curato da Silvia Vegetti Finzi" Psicoanalisi al Femminile ,che riporto come mio omaggio al suo ricordo.


Parteciperò ad uno giornata di studio su Lou Salomè, e vorrei chiederle se esistono documenti particolari o originali di cui lei mi possa fornire notizia.

 Direi che è già stato detto tutto su Lou Salomè. E’ stata una romanziera di successo: forse di questo non si parla mai, generalmente non si sa , ma ha scritto numerosi romanzi. La collana dell'editore Giunti sulla scrittura femminile ha pubblicato un suo romanzo intitolato " Rodinka "in cui lei , che era molto attaccata alle sue radici, descrive il mondo russo. Lei ricorderà ad esempio il viaggio che Salomè fece con Rilke in Russia...


Si, fu una esperienza importante… chi era Lou Salomè?

Lei era musa ispiratrice. Lo fu di Nietszke, che se ne innamorò e rimase scottato; fu l'amante di Tausk; di Rilke... un suo allievo, il Petters ha scritto la sua biografia...

Mi chiedo  se si possa parlare del suo essere allieva dei grandi uomini con i quali ha avuto che fare, e come. Quale fosse in realtà la sua posizione...

Lei li colpiva. Era una donna vincente...

Personalmente mi sono molto più interessata alla figura e all'opera di Sabina Spielrein…

 la Spielrein è stata una figura tragica, di gran levatura nella storia della psicanalisi. Non possiamo dimenticare il suo articolo del 1912 sulla pulsione di morte. A tutt'oggi viene citata nella letteratura psicoanalitica.
La produzione teorica di Lou Salomè è dal canto suo, piuttosto involuta. È stata  soprattutto un gran personaggio. Come si può vedere anche dalla bella interpretazione che ne ha fatto Nadia Fusini nel testo " Psicoanalisi al femminile " quello che rimane di lei è non  influente nella storia della psicoanalisi.

È anche interessante riportare la posizione che assumeva Freud su Salomè scrivendo a Maria Bonaparte  A questo proposito nel lavoro che lei signora ha presentato sulla principessa Maria Bonaparte, viene citata a pag. 140  una frase di Freud  in una lettera indirizzata alla Bonaparte che riporto: " Lou Salomè è uno specchio; non ha né la vostra virilità, ne la vostra sincerità, né il vostro stile " .
 Mi pare di capire che la critica è un suo posizioni un po' contrapposte: una parte la ritiene una interprete del pensiero psicoanalitico originale, autonoma, indipendente, mi riferisco a tutte le questioni sull'ortodossia che hanno fin dall'inizio accompagnato la storia della psicanalisi. Cosa ne pensa lei?

Vede , era una donna dotata di grande personalità. Affascinava gli intellettuali di successo dell'epoca, la sua posizione era anche il frutto delle amicizie: era una donna dell'alta società.
Voleva essere originale come pensiero, ma non ce l'ha fatta. Indubbiamente era una intellettuale valida;era una donna che colpiva molto ma la sua posizione non è stata raggiunta solo grazie al fatto che era una bella donna; sicuramente aveva una grande personalità. Ma ripeto , sul piano della produzione teorica , anche nei suoi romanzi, si rivela piuttosto involuta.
Dobbiamo riconoscerle di essere stata l'emblema di un nuovo tipo di donna nella sua epoca, ma dobbiamo altrettanto riconoscere la sua poca consistenza storica: Lou Salomè non è citata generalmente nella letteratura psicoanalitica.

Che cosa si può dire allora la della sua posizione nei confronti dei grandi uomini dei quali  si è posta  all'ascolto?

Lou Salomè sapeva entrare nel pensiero dei grandi uomini: si vedevano da lei rispecchiati. . Sapeva " tirar fuori " il meglio da loro; era la loro interprete e questo è successo con tutti; li ha stimolati, ma non si può dire che sia stata originale in proprio.

Noi dobbiamo ricordarne la  statura intellettuale notevole. Ecco potrei dirle pensi a Fernanda Pivano: traduttrice, donna riconosciuta nel  grande mondo intellettuale. Fernanda Pivano è una interprete così come lei lo era: donne stimate inserite nella loro epoca...

Questo è quello che penso.

[2] Psicanalisi al femminile: Laterza 1992.

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