Hans Holbein - Gli Ambasciatori

domenica 16 dicembre 2018

Dire di No:la Negazione. 20-12-18 XXM. Introduzione


Trattando oggi il tema della  negazione siamo ancora intorno ai confini. 
Abbiamo abbozzato nei due anni precedenti, alcuni percorsi intorno ai confini ,che ci hanno portato a descriverne le caratteristiche storiche geopolitiche sociali culturali. 
Abbiamo Insomma considerato i Confini come oggetto via via politico, storico ,sociale ecc ecc. 
Ne abbiamo visto le caratteristiche di elasticità ,porosità... 
Abbiamo poi tratteggiato alcuni affetti come la paura e la rabbia, e le loro componenti di angoscia e di invidia che pure sono sollecitati dalla realtà del confine.
Abbiamo poi considerato il confine come dato della Terra dei Padri e della stessa Funzione Paterna ben espressa dal  trait d’ union . La Funzione del Padre è attiva tra la  madre e il figlio ,ma anche comporta per il bambino l'ingresso nella parola. Lo invita ad affrontare il limite, il confine tra ciò che si può dire ,tradurre in simbolo,e ciò che non può essere totalmente detto. C'è un limite connaturato alla nascita del simbolo,e questo è il senso della castrazione ,dice Lacan,per il parlessere.
Il no pone un limite , un confine .
Può essere espressione dell'istanza morale del super io;
Può essere il risultato degli aggiustamenti dell’io servitore di “tre padroni”, 
Processo che bene vediamo espresso nella negazione cioè nel“non”, il modo in cui l'io contatta l'inconscio. Si vede bene anche attraverso l'uso del no, della negazione, la sostanziale funzione di misconoscimento ,di inganno che è propria dell' io il quale si sostiene su identificazioni  e la cui struttura è dell'ordine del “non volerne sapere” Passione di ignoranza che Lacan unisce alle altre due passioni dell’essere che sono l'amore e l'odio.( le passioni dell’essere sono  ciò che costituisce l’essere stesso del soggetto nel suo rapporto con l’Altro: il soggetto è, verso l’Altro, in un rapporto di amore, di odio, di ignoranza..ma è un modo attivo, di qualcosa che appassiona il soggetto nella sua relazione con l’Altro..)


Nelle due grandi nevrosi descritte da Freud sappiamo che per l'isterica il no e' volto a mantenere il desiderio. L'isterica dice no perché ha desiderio di un desiderio . 
Nella nevrosi ossessiva il no permette all'ossessivo di mantenere il controllo sulla realtà psichica  ,senza che elementi di disturbo entrino a decompletarla, ad aprire delle brecce, a costringerlo a interrogarsi .II no tiene la vita fuori dalla realtà psichica dell' ossessivo  che  rinuncia alla propria soggettività in cambio di adesione a leggi ,norme ,regolamenti ,numeri ,collezioni,ripetizioni ,riti ….mentre nell' isterica  il no è la manifestazione della sua soggettività ,che fa obiezione.
Oggi delineiamo alcune caratteristiche del no ,ovvero della negazione :nel mistero dell'Annunciazione ,come nella insostenibile pesantezza di una figura come Bartleby ,e faremo un richiamo al diritto al no di cui parla David Cooper ne "La morte della famiglia". 
Il nocciolo del nostro incontro sarà però il breve testo di Freud sulla Negazione ,1925.


BIBLIOGRAFIA
LA MORTE DELLA FAMIGLIA, DAVID COOPER,EINAUDI
BARTHLEBY LO SCRIVANO, H. MELVILLE,FELTRINELLI
LA NEGAZIONE, SIGMUND FREUD  OPERE.1925

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