Si parla di processi, flussi , di cui
è costituita la società complessa .Tentare
risposte ,soprattutto semplici ,del tipo o-o non è che è parziale e
soprattutto temporanea consolazione difensiva. Nessuno sa come andrà a finire
,possiamo solo aiutarci guardando indietro ma è vero che il mondo così come è adesso non è mai stato prima.
Perciò siamo davvero nell'ignoto .Tuttavia credo che le parole che ci diranno
questi autori vadano dette , e forse potranno mettere in funzione qualcosa di quello
che De Gregori intende quando dice "La storia siamo noi" Dai Confini
come separazione sono passata piuttosto a lavorare questo tema su un'altra
proprietà dei Confini ;quella di essere porosi e anche invisibili .Sappiamo che
i Confini sono un oggetto storico-politico dunque dinamico e in certa misura
plastico. Hanno anche un carattere ambivalente :cioè allo stesso tempo uniscono
e dividono
Conversazione:conversari trovarsi insieme,non è un sapere dall’alto.Mi interrogo e lo condivido con voi,in un contesto di studio prevalentemente a sfondo Socio-psicanalitico..
Ho pensato questa conversazione sui temi dell’oggi ,essenzialmente in riferimento all’Immigrazione su alcuni testi che ho letto….
Confini e
Globalizzazione con il conseguente Fenomeno dell’Immigrazione verso l’occidente sono un tema molto caldo
in questo periodo:solo a Torino,I Confini sono il tema del Salone del libro di
quest'ann;,se ne è parlato a Biennale Democrazia,ne parlano mezzi di
informazione,le riviste,ne parla la gente comune e gli intellettuali,anche la
neonata Scuola di Partito del PD,dedica dei seminari a questi temi.
Molte sono le opinioni e grande è la confusione e la pluralità di idee su come porsi rispetto ad un fenomeno che ormai è chiaro non è un emergenza ma è strutturale, come d’altronde lo sono globalizzazione e sviluppo tecnologico.
Molte sono le opinioni e grande è la confusione e la pluralità di idee su come porsi rispetto ad un fenomeno che ormai è chiaro non è un emergenza ma è strutturale, come d’altronde lo sono globalizzazione e sviluppo tecnologico.
Mentre la politica dovrebbe stabilire le linee generali,
gli intellettuali si dividono a seconda della inclinazione politica grosso modo
in quelli che sostengono con l’era Trump la fine della globalizzazione e il
ritorno delle sovranità nazionali,e sono fautori dello scontro di civiltà (Samuel Huntington 1996) tout
court (94,96 Graziano :Frontiere) i cosiddetti sovranisti, nazionalisti e i populisti,area
che va conosciuta,situata. Vi sono poi quelli che ritenendo impossibile nel
mondo interconnesso chiudere le frontiere,sono per aggiustare l’esistente
,creare una nuova Europa ,un nuovo welfare. Ci sono poi i critici della globalizzazione
diciamo da sinistra….(Amartya Sen,Vandana Shiva…).
Noi qui oggi
incontriamo con questi autori,posizioni che considerano la globalizzazione come fatto non
eludibile. Nello stesso tempo si
sostiene che il capitalismo globale e il potere economico non possono essere lasciati liberi di autoregolarsi,vistine
gli effetti,che ciascuno di noi ha la possibilità di verificare.(Zikek la nuova lotta di classe 28,118)
Più le distanze si riducono,più sorgono muri
Più le distanze si riducono,più sorgono muri
Intanto però
d'altro canto,il mondo globale diventa da ogni parte specialmente dopo la caduta del muro di
Berlino, sempre più regionalizzato ,con
la conseguente necessità di regolare e
proteggere la dimensione locale ,secondo una visione del tipo bottom up.("La popolazione deve sentire che ha un margine a disposizione per poter delineare collettivamente un futuro stimolante")
Ma i sistemi
politici, non sono più in grado di controllare nè l’economia nè lo sviluppo tecnologico. E’
sempre più chiaro che non sono più gli Stati
Nazione a dettare l’agenda ,nemmeno quella politica,ma bensì oscure potenze
sovranazionali,e le Multinazionali attraverso i Trattati Internazionali….(Zikek op cit 22 )
(Sulla globalizzazione, voglio ricordare che: si
sostiene sulla finanziarizzazione dell’economia, lo sviluppo tecnologico,che ha
necessità di espansione e integrazione
dei mercati in regime postprotezionista, delocalizzazione, cambiamento della struttura del lavoro che
determina fenomeni di emigrazione interna e internazionale,la crisi dei
distretti industriali,l’emergere di coloro che Bauman definisce “i superflui”
(Bauman Fiducia e Paura nella Città 68/69)… ("malaise della globalizzazione")
Allora noi,la
gente comune la nostra esperienza di questo mondo che cambia,come la gestiamo,a
chi interessa,cosa ce ne facciamo,dove troviamo una guida,una linea,come
reagiamo,cosa diciamo ai figli?
L’immigrazione. Ci sono davvero tematiche nuove nelle
nostre società. Noi gente comune, sospesi tra i nostri pregiudizi e il
desiderio di contribuire ,nel nostro piccolo,a volte propendiamo per lo scontro
di civiltà (non c’è niente da fare,l’Islam è un male in sé…),altre volte ci
lanciamo in tentativi di comunicazione che si sostengono su un sottofondo di
questo tenore:“ma da dove escono questi qui,mica ce li siamo vinti alla
lotteria!…sono poveri e sfortunati,li aiutiamo,ma ma come mai sono così diversi
(Graziano:la frontiera è qualche cosa che gli immigrati portano con sé 82 ) ,con
il retropensiero che dovranno pure diventare prima o poi come noi,cioè passare
dalla parte giusta!”Integrati! (Freud e l’identificazione)
Zizek
lucidamente dice che bisogna essere chiari e uscire dai mantra moralistici
della sinistra (buonismo,mera tolleranza,condanna dell’eurocentrismo ecc ecc): e
se scoprissimo che costoro sono come noi,egoisti ecc (Zizek op cit 99,100 …e Bauman sa che
noi cerchiamo in fondo di essere lasciati in pace,già piegati come siamo dalla
mancanza di prospettive di questo periodo (op cit 67)…. Freud ci parla della fatica
che al singolo costa il vivere nella civiltà (S.Freud Disagio della Civiltà ,in Opere 597,628).“Ama il prossimo tuo come
te stesso” è un comandamento assurdo,resosi però necessario per la civiltà per
controbilanciare la forza pulsionale aggressiva
del singolo,che va in senso esattamente contrario.( la civiltà per tenere uniti
gli individui stabilisce modalità per sviluppare legami
emotivi impiegando per questo l’enegia pulsionale spostata nella sua
meta su:amore,identificazioni,e sull'esempio di grandi personaggi (F.Einstein Carteggio:Perchè la Guerra?in Opere.300)
Allora?La Civilizzazione come punto
fermo: (F.E. Carteggio 302)
Freud sa che
la civilizzazione tiene lontana la guerra,(perché eros fa di piu d’uno uno…) ,che
"tutto ciò che favorisce l'incivilimento lavora anche contro la
guerra"(1932 carteggio einst.303)
(Memo:luglio/settembre
32.nel nov.1932 a Hitler è adffidato il governo e nel 33 vince le elezioni.dal 33
iniziano persecuzioni e nel 35 leggi razziali.Germania esce dalla Società Nazioni.36/39 guerra civile spagna…38 emigra Freud
Settembre 39 muore Freud a Londra,Maresfield Gardens//
Einstein Nobel Fisica 21.nell' ottobre 33 emigra Usa licenziato professore Università Berlino leggi razziali))
Settembre 39 muore Freud a Londra,Maresfield Gardens//
Einstein Nobel Fisica 21.nell' ottobre 33 emigra Usa licenziato professore Università Berlino leggi razziali))
E se civilizzazione significa che eros e thanatos devono procedere intrecciate (F op cit.630…), su cosa appoggiare le pratiche e le politiche ?e questo sia a livello macro, che per quanto riguarda ciascuno di noi.
”Per capire il mondo nuovo bisogna sapersi
porre domande nuove” (G.Fofi)
Ci vuole
dunque una seria volontà di leggere veramente cosa sta succedendo se si
vogliono predisporre “ seri processi di gestione del fenomeno”.Evidentemente è
necessario un salto qualitativo a livello politico europeo,che porti a soluzioni
chiare,gestite e programmate a livello centrale ,ma questo non sarà possibile senza l'accettazione della realtà strutturale dei cambiamenti in atto ,e a questo proposito Zizek ,cita i cinque stadi dell'elaborazione del lutto della Kubler Ross che qui suonano ironici ma per nulla fuori luogo (Z op cit pag 7) .
Una nuova cultura sta plasmando i nostri paesi
(non c’è più l’Europa che abbiamo conosciuto da bambini,interi mestieri spariscono:artigiani contadini operai)…, come farne una positiva Leitkultur (vedasi il dibattito in Germania),che sia emancipatrice e condivisa da cui partire per sostenere una autentica mescolanza e coesistenza delle diverse culture che abitano l'Europa ?
(non c’è più l’Europa che abbiamo conosciuto da bambini,interi mestieri spariscono:artigiani contadini operai)…, come farne una positiva Leitkultur (vedasi il dibattito in Germania),che sia emancipatrice e condivisa da cui partire per sostenere una autentica mescolanza e coesistenza delle diverse culture che abitano l'Europa ?
Questo è
compito che riguarda tutti e ciascuno,ma soprattutto tenendo la barra sui Valori culturali europei..
Le idee fondate sulla ragione(no religione superstiziosa,no tradizione paternalistico fascista,no mercato autoregolantesi...) sono per definizione universali…
Zizek è molto chiaro sulla centralità dei valori culturali europei senza che vi sia il timore di risultare eurocentrici (egualitarismo,protezione delle libertà individuali dalle pressioni di gruppi,libertà di culto,diritti umani fondamentali,welfare state …),per lo stesso motivo Malik ugualmente si appella ai valori illuministici nati nel nostro continente ,i valori di base del liberalismo, che sono gli unici valori e atteggiamenti necessari per progredire sul fronte dei diritti politici e della giustizia sociale e con i quali si implementano le politiche progressiste.
I valori Occidentali perché sono universali
sono da difendere e mantenere non tanto come motivo di orgoglio nazionalista da
usare nello scontro civiltà ma come patrimonio dell’umanità da amare,portato dal nostro Continente
,insieme alle tante responsabilità che ha e sono in parte all’origine della
situazione attuale..
Ma allora dovremmo trovare tra noi occasioni di scambio ,di comunità,….Ma perché questo e così difficile,quasi impossibile ,a meno di applicarvi un vero immane sforzo di volontà collettiva (Bauman op cit 79)che per ora non pare esserci (Zizek op cit :117)??
In Europa E' chiaro che la nostra civiltà si trova in un momento di difficoltà, proprio perché è complessa. (v.Edgar Morin).Siamo una società (paradossalmente il posto più sicuro al mondo,) che reclama sicurezza,
Ma come Freud
osserva ,la ricerca di sicurezza è
già alla nascita delle prime forme di civilizzazione:il diritto nasce come forza del gruppo che subentra alla violenza
del singolo,del più forte:poi nasce la famiglia ,nasce il gruppo, legato da
vincoli di sangue ma anche di lavoro,e
così via..tutte queste forme hanno fornito sicurezza e ciascuno ha rinunciato a
parte dell’immediato soddisfacimento pulsionale per ricevere in cambio dal
gruppo riconoscimento e protezione…anche Bauman prosegue su questa linea quando dice che la fratellanza ha assicurato sicurezza al singolo fino dalla notte
dei tempi. Poi,Nell’epoca moderna del mondo solido , è lo stato che
provvede alla sicurezza del singolo
sempre più solo e isolato dai legami tradizionali,mediante reti protettive ideate e amministrate a
questo fine :il welfare,ma anche la fabbrica fordista produce legami di
fiducia,competenza,sicurezza, associazionismo,lo stesso sindacato..ecc..).Prende
forma la solidarietà mediante legami
artificiali ma che funzionano per l’obiettivo.(B 7)
Bauman vede
l'individuo contemporaneo ( soprattutto ceto medio e classe lavoratrice) vivere nel mondo liquido creatosi dopo la deregulation ,in cui la competizione si è sostituita alla
solidarietà che era la forma artificiale ma solida,del trattamento della paura
nel legame sociale propria del mondo solido. Oggi l'uomo moderno è isolato ,insicuro
sempre più inadeguato alle sfide che si presentano con rapidità impressionante
perché possa approntare strumenti adeguati:così, il
bisogno di sicurezza è politicamente indirizzato
verso la percezione di insicurezza ,e la xenofobia,e la proposta di capri espiatori muri e frontiere,sono le offerte politiche attuali al trattamento della paura (7, 10,44),è marketing politico, o come direbbe Freud sono il modo attuale ,di segno regressivo e difensivo,dei legami emotivi fra gli individui,ciò che li tiene uniti.(Graziano op cit 104,160)
bisogno di sicurezza è politicamente indirizzato
verso la percezione di insicurezza ,e la xenofobia,e la proposta di capri espiatori muri e frontiere,sono le offerte politiche attuali al trattamento della paura (7, 10,44),è marketing politico, o come direbbe Freud sono il modo attuale ,di segno regressivo e difensivo,dei legami emotivi fra gli individui,ciò che li tiene uniti.(Graziano op cit 104,160)
Lo sviluppo tecnologico ci impone di integrare mutamenti importanti in tempi troppo rapidi;il tempo è frantumato,le distanze azzerate( e paradossalmente si reclamano confini..)…
In questo
contesto sociale,anche la Psicanalisi
è da anni alle prese con la necessità di avanzamenti teorici e modificazioni
nella pratica clinica,che spieghino , descrivano e forniscano risposte adeguate
al disagio contemporaneo, poichè i sintomi cambiano nel tempo e
oggi sembrano delineare "l'uomo
senza inconscio in un'epoca senza desiderio".Ci si chiede se "Internet ci rende stupidi?" o
si descrive"L'epoca delle passioni tristi".(Scritti di M.Fochi,Nicholas Carr,M.Benasayag).
I diritti dell'individuo garantiti dal pensiero liberale,sono paradossalmente il veicolo con cui il mercato si fa strada nel desiderio ,e così
I diritti dell'individuo garantiti dal pensiero liberale,sono paradossalmente il veicolo con cui il mercato si fa strada nel desiderio ,e così
Anche il corpo diviene nel Mercato,teatro della
nuova Tecnologia
L’individualismo
e il mercato fanno si che ciascuno possa decidere e ottenere ciò che è valido
per sé ;la legge, le norme universali sono soggette a torsioni dalle
soddisfazioni individuali che la scienza e la tecnica rendono ora possibili,per
cui le azioni del singolo sul proprio corpo
obbligano la medicina e il diritto e quindi la morale pubblica a
modificarsi oltre ogni limite finora pensabile. Tutto pare possibile poiché Tutto
è reperibile sul mercato. Al superio feroce del Devi,si sostituisce quello
altrettanto feroce che impone di godere ,oltre ogni limite. Tutto è possibile e
ciascuno si fa la legge da sé.
Su questo
quadro della civiltà occidentale capitalistica,si innesta l’immigrazione:
persone che provengono da mondi e culture sconosciuti e se li portano dietro
con nessuna intenzione di liberarsene ,arrivano a riscuotere i diritti che l’Europa
garantisce all’individuo.
Sono i nuovi Vicini,che nessuno ha invitati. (B 69/Z 90)
BIBLIOGRAFIA
Sono i nuovi Vicini,che nessuno ha invitati. (B 69/Z 90)
BIBLIOGRAFIA
LETTERATURA:
HAMIN MAALOUF
LA LANGUE ET
LA FRONTIERE NAZIR HAMAD
SLAVOJ ZIZEK
LA NUOVA LOTTA DI CLASSE
LAICITA’ O
BARBARIE MICRO MEGA 4/05
FRONTIERE
MANLIO GRAZIANO
FIDUCIA E
PAURA NELLA CITTA’ ZYGMUNT BAUMAN
IL
MULTICULTURALISMO E I SUOI CRITICA KENAN MALIK
IL PERDENTE
RADICALE H.M. HENZENSBERGER
SULL’OSPITALITA’
JACQUES DERRIDA
FREUD
:DISAGIO DELLA CIVILTA’/ PERCHE’ LA GUERRA (carteggio F. Einstein)
IMMAGINARE
IL FUTURO Autori Vari
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