Per Maria,Silvia,Jacopo,Agostino dei quali mi ricordo il
nome, e per tutti gli altri del Teatro dell'Anatomia Vida Occupato.
Gente risoluta ma dolce;frugale ma prodiga;essenziale ma
piena di risorse;e tutti con una idea in comune di ciò che la gente si aspetta
dal proprio luogo di vita: poterlo vivere da protagonista e non da emarginato.
Una assunzione che ha dei costi,perché ci vuole allora un
progetto, e sostenerlo,ed essere sostenuti . Loro sono sulla breccia da
settembre 2017: “Fanno i turni,si danno il cambio”.
E intanto tessono:Gli abitanti del quartiere sono con
loro,per la festa di Capodanno. Altri passano a salutare…
Ultimamente una idea si è materializzata, dopo il giusto
periodo di incubazione:
il Teatro della Vida
Liberato sia della gente,non delle associazioni. Sia la gente a utilizzare quegli
spazi ,non diventi un luogo colonizzato da istituzioni,anche se “Buone”.
Interloquisca l’Ente Pubblico ,che ne è proprietario, con la comunità, le persone i cittadini.
Sia riconosciuta fino in fondo la centralità fluida dei soggetti ,uno per uno, piuttosto che la rigidità costituente dell’istituzione,qualunque essa sia.
Idea folgorante quanto dura da mantenere in esercizio, e
nobile.
Riaprire,continuamente,non chiudere.
Auguri e Sostegno .
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