Io è un altro.(A.Rimbaud)
BROGLIACCIO dell'incontro di Bordighera 20/01/18
Temi
divisivi su fondo di incertezza,sia nel presente,sia sul futuro:(Bauman e Morin),
di un uomo,quello della società attuale capitalistica,la cui psiche è
improntata al narcinismo .
Jappe società autofagica …….Il lungo capitolo su 'narcisismo e
capitalismo' è uno dei nodi del libro. In questo capitolo jappe rivisita le
vecchie discussioni su psicoanalisi e rivoluzione (Eric Fromm e Herbert
Marcuse), o ancora la repressione e la sublimazione. In molti luoghi Freud e
Scott Lasch sono chiamati come rinforzo per spiegare le forze del narcisismo
contemporaneo.
In sostanza, l'idea e ' che l'inconscio e ' cambiato molto
dall'epoca di Freud. Le sue forme attuali sono una conseguenza dei cambiamenti
intervenuti nelle altre sfere della vita, in particolare il passaggio
all'economia liberale. Il liberalismo consiste nell'abolizione di tutto ciò che
limita, a partire dall'infanzia, gli impulsi e le passioni spontanee
dell'essere umano. Imparare a padroneggiare le sue passioni e ad accettare i
limiti, questo è il prezzo da pagare per l'ingresso in una vita civile.
Il libro è quindi una
critica di alcuni aspetti della soggettività contemporanea che cerca di
evidenziare il legame con le strutture fondamentali del capitalismo. E ' quindi
un lungo commento sui cambiamenti di grande portata che contribuiscono
all'avvento di una nuova economia psichica. Un altro tipo di "uomo"
sta nascendo, l'uomo della società mercantile, dotato di una psiche
completamente inedita che immerge in una crisi irreversibile l'immagine che
avevamo del soggetto moderno……
Come dunque si puo' pensare il
cambiamento ,cioè l’assumere nell’identità nuove identificazioni. Più mediante
metamorfosi dice Morin,che rivoluzioni, o traumi.
E soprattutto,sarà possibile?
Ci sono dei fattori di rischio al
processo di metamorfosi guidato dal pensiero complesso (che si estende dai
fatti alle relazioni ,interazioni, retroazioni) come lo auspica Morin:uno di
questi,molto potente è l’impoverimento della classe media.
La contrapposizione tra psicologia
individuale e psicologia sociale o delle masse ,contrapposizione che a prima
vista può sembrarci molto importante, perde a una considerazione più attenta
,gran parte della sua rigidità. La psicologia individuale verte sull'uomo singolo
e mira a scoprire attraverso quali modalità egli persegue il soddisfacimento
dei propri moti pulsionali .Eppure solo raramente In determinate condizioni
eccezionali la psicologia individuale riesce a prescindere dalle relazioni di
tale singolo con altri individui .Nella vita psichica del singolo l'altro è
regolarmente presente come modello, come oggetto ,come soccorritore ,come
nemico .E pertanto in questa accezione più ampia la psicologia individuale e’
al tempo stesso fin dall'inizio psicologia sociale. SF 9.Psicologia delle
masse.261.
Vivere in città significa vivere insieme
,insieme con degli stranieri.Non smetteremo mai di essere stranieri .Resteremo
tali e non interessati a interagire. Ma proprio perché vicini l'uno all'altro
destinati ad arricchirsi reciprocamente... È proprio perché vengono tracciati i
confini che improvvisamente emergono le differenze…e quindi andiamo in cerca di
differenze proprio per legittimare i confini… perché questa ossessione di
tracciare confini?...Bauman Fiducia e Paura nella città.65/67
Lei
non è del Castello. Lei non è del villaggio. Lei non è nulla ;purtroppo ,però,
anche lei è qualcosa:un forestiero, uno di troppo e che è sempre tra i piedi.
Franz
Kafka,Il Castello
L'isolamento
sociale non è più possibile. Non si può più restare separati dalla società ….I
vecchi meccanismi di fuga sono crollati ,e un uomo non può più venire a patti
con un mondo in cui L'ebreo non può essere un essere umano ,ne’ sgomitando come
un parvenu, ne’ respingendo volontariamente i suoi doni come un Paria. Tanto il
realismo del primo quanto l'idealismo del secondo sono oggi utopici C'è
comunque una terza via quella che suggeriva Kafka in cui un uomo può rinunciare
a tutte le rivendicazioni di libertà e inviolabilità individuale
accontentandosi di tentare di condurre una vita semplice e decente .Ma come
indica lo stesso Kafka,questo è impossibile all'interno della società
contemporanea. Laddove al l'individuo potrebbe essere ancora concesso fare
carriera Infatti ,questi non ha più forza a sufficienza per soddisfare le
istanze fondamentali di una vita umana. L'uomo di buona volontà e’ condotto
oggi all'isolamento,come L'ebreo straniero nel castello.E’smarrito o muore per
sfinimento .Perché è solamente all'interno di un popolo che un essere umano può
vivere come un uomo tra gli uomini senza sfinirsi .Ed è solamente quando un
popolo vive e opera insieme agli altri popoli che può contribuire allo
stabilirsi di una umanità che si condiziona e si controlla reciprocamente sulla
terra .Anna Harendt L'Ebreo come paria.60
Nessuno
tollera una vicinanza troppo intima dell'altro .Quasi ogni stretto rapporto
emotivo sufficientemente durevole tra due persone contiene un fondo di
sentimenti di avversione di ostilità che rimane impercettibile .Solo in virtù
della rimozione .Una compagnia di porcospini in una fredda giornata d'inverno
si strinsero vicini vicini per proteggersi col calore reciproco, dal rimanere
assiderati .Ben presto però sentirono le spine reciproche, il dolore li
costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro .Quando poi il bisogno di
riscaldarsi li porto di nuovo a stare insieme si ripetè quell'altro malanno di
modo che venivano sballottati avanti indietro fra due mali finché non ebbero trovato
una moderata distanza reciproca che rappresentava per loro la migliore
posizione .SF:op cit.290
Trovare una
com-prensione reciproca (in senso stretto "prendere" l'uno con
l'altro ) e nel far emergere così un
raddoppiamento di registri che sono da considerare delle risorse da
sfruttare.... sviluppare un intelligenza che transita dall'una all'altra
lingua... e pertanto nel promuovere una riflessività tra le due il che consentirà quindi di passare dal punto
di vista sterile dell'identità "la mia lingua la mia
stirpe la mia razza" a quello della
fecondità secondo quello che l'una o l'altra lingua riescono a dire meglio,a
proposito dell'esistenza o del luogo che occupano. In mancanza di queste
pazienti rielaborazioni che avvengono a partire dalle lingue....F.Julien ponte
delle scimmie 46
“Non sappiamo come andrà a finire”.quest’estate
lo sentii sempre dire in uk
…..C'era in lui un disprezzo profondo
per l'abitudine, diffusissima nel Levante ,di pretendere di accomodare le
suscettibilità e le appartenenze razziali o religiose .Quella abitudine che si
esprime per esempio sussurrando agli invitati Attenzione il tale è ebreo ,il
tale e’ Cristiano ,il tale e’ musulmano… Così gli uni e gli altri si sforzano
di censurare le espressioni abituali, quelle che si dicono quando si è “tra noi”
e si limitano a tirare fuori mielosità banali che vogliono riflettere il rispetto
che uno ha per l'altro e che in realtà non riflettono che il disprezzo e il distacco
come se si appartenesse a differenti specie,Amin Maalouf.Scali del levante 120
Il multiculturalismo così come si viene a definire nell'Europa del Nord a partire dagli anni novanta del secolo scorso: Come ha potuto la sinistra finire impigliata in un pensiero di destra?? “Micro Mega 54 non è facile spiegare perché la sinistra abbia perso di vista il proprio Orizzonte universalista e si sia rifugiata in posizioni multiculturaliste”…La “Sensibilità” “MMega 76 Uno Stato laico è invece esattamente quello stato in cui ciascuno ha diritto a criticare ,anche se la critica risulta offesa per chi la riceve .Troppi sono portati a vivere le critiche nei loro confronti come offese e le loro verso altri come il più sacrosanto e ovvio esercizio. Insomma Sempre più tendiamo a rinunciare alla laicità e a scambiarla con il pluralismo delle fedi ,mentre La pluralità delle fedi va garantita ma attraverso uno Stato laico che garantisca a tutti il diritto di critica .Anche se questa critica risulta offensiva per chi la riceve…”,v. anche Sassoon pag 33,34 “…Per cui tanto vale agire secondo le proprie convinzioni senza adattamenti che rischiano di diventare ,quelli si ,ambigui”.
Al punto che Zizek deve imporsi con tutta la sua
credibilità per im-pro-porre alcuni punti che debbano acquisire un valore
centrale per tutti come unica possibilità di una convivenza possibile 120-121 .anche
MMega 56 “Affinché i diritti universali che noi abbiamo conquistato a caro
prezzo vengono estesi a chi arriva nei nostri paesi e non invece messi in
discussione .Perché questa è la posta in gioco .Perdere le più importanti
conquiste dell'illuminismo In nome del rispetto dell'Autonomia delle singole
culture ;una follia…”Sassoon consiglia prudenza sull’ipotesi della supremazia
europea!valori illuministi! 43
La preoccupazione è generale:da sinistra
si lamenta il fallimento dello Stato Sociale e si auspica un suo sviluppo
secondo gli attuali nuovi bisogni (sostegno del lavoro accompaganamento nel
periodo di nuovo lavoro,formazione professionale continua,riqualificazione
lavoratori espulsi dal mercato…) e da destra il fallimento dello Stato Nazione
con conseguente irrigidimento sul tema delle identità,delle frontiere ,il sovranismo in un mondo ormai
troppo interconnesso… ecc..
"a monte di questa tendenza sta un
fraintendimento del l'idea di identità che viene concepita come qualcosa di
statico e retrospettivo nostalgico dimenticando che ogni identità storica degna
di memoria è stata caratterizzata si dalla coltivazione di quanto ereditato ma
in vista dell' assimilazione e conquista del buono altrui .Un'identità non si
ha; un'identità si diventa alimentandola, difendendola ,costruendola"...”il
punto è che non siamo piu definiti da una sola identità,da un solo aspetto
della nostra esistenza-“nato in padania,nero,musulmano e leghista”.
Ma allora è opportuno rinforzare una identità Nazionale o piuttosto
privilegiare l'idea cosmopolita che ha portato a sognare gli Stati Uniti
d'Europa aldilà dei confini degli stati Nazione ?se l'identità soggettiva per
Freud è un continuo processo di identità/ identificazione ,l'identità nazionale
può essere concepita nello stesso modo o non deve piuttosto fondarsi su un nucleo diciamo su un
ideale dell'io che sia comune per tutti e a partire dal quale si dia la
nazione?
E’ certo che bisogna articolare e dialettizzare
sia l’idea che vada preservata una ipotetica mitica identità del tipo “sangue e
suolo”, ben visibile dietro al concetto di “Comunità”,tanto in voga quanto
ambiguo, ,sia il trend che porta ,da sinistra ,a vedere come superato il
bisogno di riconoscersi in una identità diciamo nazionale,
La globalizzazione (delocalizzazione e tecnologia,robotica), porta
con sé in modo strutturale le disuguaglianze sociali e la mancanza di lavoro
(fino a quando continuerà ad esserci il lavoro??) , le quali danno origine a
rivendicazioni difensive identitarie.
Cioè la tendenza del mercato
capitalistico a omogeneizzare a livellare e ridurre le differenze ,per piazzare
prodotti standard, “ di serie” a livello
globale, genera parallelamente immigrazione e rivendicazioni identitarie,e per
fortuna,in questo caso. Pensiamo per fare un esempio chiaro a noi
italiani,all’omogeneizzazione del prodotto “cibo” a livello globale con
conseguente sparizione delle specificità locali. Qui,una difesa dell’identità
fondata sulle sagre degli arrosticini è retorica e non ci crede più nessuno
anche se serve a far passare i contenuti tipici di ”Sangue e suolo”che parlano
alle pance . Certo però che il ricorso all’identità può essere usato per organizzare
le pressioni alle multinazionali che devono assumere una prospettiva diversa e puntare a salvaguardare l’identità dei territori in un ottica di
rispetto dei beni comuni.(v. le sementi).
E qui ci è chiara allora la visione di
Morin: Crescita e decrescita ciò che deve crescere è un'economia ecologica ta
ciò che deve decrescere è un'economia della frivolezza dell'inutilità con il
consumismo delle classi medie....70
Quando penso all'Europa sono per una federazione Europea ma sono anche
per un rispetto dell'Autonomia delle Nazioni le nazioni devono sacrificare
alcuni poteri per interessi comuni e tuttavia devono conservare poteri
abbastanza grandi Dunque mondializzare,, ma anche territorializzare
regionalizzazione localizzazione .C'è molta vitalità nei territori molti
artigianati che possono rinascere o continuare a svilupparsi molte potenzialità
che si possono concretizzare…..
Così D:Sassoon,l’eminente Storico Inglese :”37. sui Somewhere e gli Anywhere
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