Hans Holbein - Gli Ambasciatori

sabato 15 ottobre 2011

SENTIMENTAL EROS

dovendo intervenire ad una mostra d'arte su questo soggetto,un pò contraddittorio,preparai questo canovaccio

Sentimental..Eros..

La vostra  proposta  di intervenire su questo tema,mi ha dato a pensare, poiché se delineare l’Eros potrebbe risultare forse relativamente semplice, il sentimental -eros non lo è per niente. Ho pensato che forse potremmo definirlo il " il lavoro d'amore ", opera d'arte, sempre diverso, soggettivo, creazione momento per momento. Una donna per essere nel lavoro d'amore ha da sentire che quell ' uomo è in grado di veicolare il suo desiderio, di esserne il vettore. È un uomo che sa tenere la posizione giusta, poiché una donna ha bisogno di " un padrone ....su cui regnare " ( Lacan ). E per quanto riguarda un uomo Freud ci dice che un matrimonio non sarà riuscito che quando una donna sarà riuscita a fare del marito anche il suo bambino. Vedete dunque come ci sia dell'impossibilità tra le due posizioni del desiderio, quella maschile quella femminile...
Delineo ora brevemente alcune  caratteristiche di Eros, nome che era quello del dio greco dell'amore e che si riferisce alle energie libidiche direttamente impegnate nella genitalità e più in generale alle nostre energie libidiche che impieghiamo più a vasto raggio dalla perversione fino alla sublimazione. Per esempio in questo contesto oggi , in questa Galleria d'Arte, vediamo  una  delle modalità della sublimazione delle energie libidiche sottratte alla espletamento dell'atto sessuale. Dunque Eros è presente in tutte le situazioni in cui facciamo Legame, rilanciamo o, creiamo, costruiamo  .
Siamo invece sotto l'impero della pulsione di morte quando in modo freddo silenzioso sotterraneo ci tiriamo indietro ,sottraiamo, separiamo rinunciamo…
Tra i sessi c'è una dimensione dell’eros legata ai sensi e una dimensione più profondamente intima e interiore. Si tratta infatti in un primo momento di sedurre, se - ducere, condurre a sé, ( che risponde alla mascherata nella donna e alla parata nell'uomo ); in un secondo momento di fare sì che l'altro riconosciutosi mancante cioè desiderante ,trovi in noi  l'oggetto che colmerebbe le sue mancanze. Ma la seduzione non basta come dicevo, ci vuole dell'altro. Dice Marguerite Duras nell'Amante ( pag. 24 ) " potrei illudermi, credere di essere bella, di appartenere alla categoria delle donne belle e ammirate, perché davvero tutti mi guardano. Io so che non si tratta di bellezza, ma di qualcos'altro, di qualcosa di diverso, che appartiene forse allo spirito. Sono come voglio apparire... non c'era da attirare il desiderio. Il desiderio era in colei che lo provocava o non esisteva. C'era fin dal primo sguardo o non era mai esistito. Era l'immediata intesa sessuale tra due persone o non era niente. Ma mentre il destino del desiderio nell'uomo è legato alla soddisfazione genitale, la donna è non tutta lì, c'è una dimensione del desiderio della donna che sfugge, che rimane misteriosa, e non è tutto esauribile nell'atto sessuale, e queste due diverse dimensioni del desiderio creano di fatto l' impossibilità dell'incontro o perlomeno dell'incontro armonioso o complementare come si vorrebbe che fosse il rapporto tra uomo e donna. " Io ti domando di rifiutare ciò che ti offro perché non è di questo che si tratta " …( Lacan Seminario Ancora )

MASCHILE E FEMMINILE

MASCHILE E FEMMINILE: ALCUNE DECLINAZIONI IN PSICANALISI[1]


la Psicanalisi nasce grazie al felice incontro tra donne che soffrono di sintomi isterici e uomini, di professione medici, che decidono di porsi in posizione ( femminile? ) di ascolto. Dico così poiché sono state le donne, le sue pazienti, a dettare a Freud le regole a partire dalle quali egli pose, con intuizione geniale, le basi della cura psicanalitica. Dora che si dichiarava felice degli effetti che su di lei produceva la "talking cure "; ed Emmy Von N. che, non tollerando più il metodo utilizzato da Freud ,lunghe spiegazioni di tipo suggestivo e nella imposizione della sua mano sulla di lei fronte gli intimava ripetutamente durante la cura "Stia zitto! Non parli! Non mi tocchi! "[2]. La psicanalisi si andava così costituendo come pratica fondata sulla parola, sostenuta dall'amore di transfert e dal desiderio di sapere. E da questo lavoro risulterà che, dice Freud, se un marito porta sua moglie dallo psicanalista, può essere sicuro, nel caso in cui chiedesse una correzione non tanto delle di lei abitudini ma della sua frigidità, che la frigidità sarà sicuramente guarita, ma che non sarà lui a beneficiarne.[3]

Una pratica quindi che interroga il desiderio del soggetto: cosa è l'oggetto che lo causa?
Imprendibile, continuamente altrove... ( il desiderio dell'uomo è il desiderio dell'altro ).
Ma poiché il desiderio è senza oggetto e l'amore va al di là dell'oggetto, ecco i due sessi presi in un equivoco: " ti domando di rifiutare ciò che ti offro perché non è questo! ".[4]


E il desiderio della donna in particolare si pone come enigma:
·                     Il desiderio nella madre: dunque non ti basto io? Non sono io il fallo che ti sazia? " Che vuoi? "-d 'altro da me -del piccolo che vede nascere un fratello o che lo vede, con invidia, al seno della madre, o ancora che percepisce
·                     il desiderio della donna nella madre soddisfatta sessualmente dal suo uomo, l'Altro paterno, o comunque dalla sua libertà di donna single.
·                     Il desiderio della donna, che è desiderio di un desiderio insoddisfatto.
                   , ... c'è dell'altro, c'è un godimento " non tutto " fallico, eccentrico, che rimane come un resto sul quale lei sa, ma non arriva a dirne, rimanendo Altra a se stessa: la Malcontenta, la Malmostosa, La Mai Contenta... ma anche la Mistica...
La donna, e dunque la differenza sessuale, come Altro radicale ineliminabile, che resiste allo svuotamento di consistenza dell'Altro della Razza, della Religione, dei Valori, del Patriarcato propri della nostra epoca e che si presentifica proprio là dove è sottratto alla vista: velato, e dunque coagulatore dello sguardo come il fallo degli antichi riti misterici.

"... e permanevano in lui strane sensazioni:-a Londra, dopo Marrakech. Sta seduto in una stanza con dieci donne sedute a vari tavolini, tutte non velate. Lieve irritazione ".[5]

·                     Ma al cuore del desiderio femminile c'è il desiderio di sapere; un desiderio di sapere che va al cuore dell'essere e riguarda la verità. Questo ha intercettato la psicanalisi e questo è il motore della cura: " dimmi chi sono " è la domanda rivolta ad un Altro supposto saperlo. Lo stesso desiderio che guidava  Eva nel paradiso terrestre e Psiche nello scoprire le fattezze del suo amante.

È l'amore che mira all'essere, il vero amore; ebbene il vero amore sfocia nell'odio.[6]
La questione di " Che cosa vuole una donna " non smise di interrogare Freud fino alla fine, così faticosa e tormentata gli pareva l'acquisizione della femminilità per un soggetto. Non paragonabile alla seppur complicata e sofferta assunzione della passività nei riguardi di un altro uomo che egli riteneva essere lo scoglio, lo zoccolo duro contro cui si scontra il soggetto in posizione maschile.[7]




[1] Emanuela Marangon,psicologa psicoterapeuta.Intervento presentato a Vinovo il 28-4-06 all’interno del “Progetto Donna 2006”e pubblicato sul sito http://hal9000.cisi.unito.it/dialogopsy nell’area psicologia Psicanalisi alla voce Psicanalisi.Alla stessa voce  si possono collegare a questo lavoro gli articoli contenuti in “Agi e Disagi:Donne in viaggio…” e l’articolo “Ontologia e Consistenza”di Paola Francesconi.
[2] Freud,S.; Opere vol 1 –“Casi clinici”pag.189 e segg.Bollati Boringhieri Torino 1989.
[3] Freud,S.: Opere vol 9-“Psicogenesi di un caso di omosessualità femminile” pag.144
[4] Lacan,J. Il Seminario vol XX Einaudi
[5] Canetti E.: Le voci di Marrakech. Ad elfi,Milano 1983
[6] vedasi Lacan,J. Il Seminario vol XX, pag 147.Einaudi ed.
[7] Freud ,S.: “Analisi terminabile e interminabile” Opere vol. 11 pag.534.