Nel pensare all'idea di benessere che deriva dal contatto con la natura, cosi' come viene praticata dagli amici di http://www.trekkingitalia.org/ mi viene da ricordare la passione di Freud per i viaggi, e per la montagna. Con la famiglia, era regolarmente nelle montagne del Sud Tirolo, dove alla fatica della elaborazione teorica, alternava il piacere delle passeggiate e dell'andar per funghi, solo o in compagnia, specialmente della figlia Anna. Lì veniva raggiunto dai suoi allievi, durante le estati, e trascorrevano piacevoli momenti di comunione e serenità. Anche l'ultima dimora di Londra lo vide godere il piacere del giardino e la compagnia dell'amato cane.
Ma penso anche al mondo in cui si muove il Cacciatore di Turgenev, un affresco in cui uomini e animali vivono immersi e parte di una natura solenne e mai nemica, sotto la protezione di un magico cielo.
E come non pensare al personaggio a me così caro ,il Flaneur di Walter Benjamin, sospeso e sospinto tra ricerca e assenza di memoria, ad esplorare la selva urbana, la città...
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